Itinerario 2: Arogno - Rovio - Monte S. Agata - Arogno

Scheda tecnica

  • Lunghezza: 12,7 Km | Dislivello: 425 m
  • Tempo di percorrenza: 5h
  • Difficoltà: impegnativa la salita da Rovio al Monte S. Agata.
  • Accesso: autopostale da Maroggia, posteggi sulla strada cantonale all’ingresso di Arogno.
  • Punti di ristoro: Arogno, Rovio.
  • Segnaletica: percorso integralmente segnalato.
  • Descrizione del percorso

    Dall’oratorio di S. Rocco di Arogno, situato all’ingresso del paese, si segue la strada cantonale in direzione di Rovio. Si aggira il promontorio sul quale si erge l’imponente mole della chiesa parrocchiale di S. Stefano, della quale si può ammirare la complessa struttura absidale, e si attraversa il gruppo di edifici della Ca del Feree.

    Superato il ponte in sasso sul torrente Mara si notano i pannelli escursionistici. Seguendo le indicazioni per Rovio, s’imbocca la stradina asfaltata che sale sulla sinistra. La poco frequentata strada, che si mantiene a monte della cantonale, attraversa ampi pendii prativi per giungere infine al torrente Lembro.

    Da qui inizia un ampio sentiero in terra che, nella frescura del bosco, discende gradualmente verso Rovio e termina sulla strada cantonale proveniente da Arogno in corrispondenza dell’oratorio di S. Maria Assunta. Si raggiunge l’oratorio, dalla particolare forma a pianta ottagonale, si passa sotto il suo portico e si piega a sinistra in «Via S. Vigilio». In pochi minuti si giunge alla piccola chiesa di S. Vigilio: autentico gioiello del romanico sottocenerino incastonato in un paesaggio che ricorda un angolo di Toscana. Riprendendo la strada si giunge in breve alla piazzetta di Rovio, in corrispondenza di una singolare cappella quadrangolare eretta su uno sperone di roccia. Sulla destra si nota la rossa facciata della chiesa parrocchiale dei SS. Vitale e Agata.
    Dalla piazzetta, seguendo le indicazioni escursionistiche per il Monte Generoso e il Monte S. Agata, s’imbocca il vicolo selciato che si addentra nel nucleo. Oltre ai notevoli edifici che gli fanno da contorno, sono da segnalare le diverse fontane, uniche nel loro genere, realizzate con sarcofagi d’età romana.

    Attraversato il nucleo, dopo un breve tratto di strada asfaltata si prosegue per la poderosa mulattiera selciata che si addentra nella valle della Sovaglia. Da qui la salita inizia a farsi sentire. Passati di fronte ad una cappella dalla struttura in mattoni si prosegue lungo la mulattiera, ignorando la deviazione per l’Alpe Bogo, fino a trovare il sentiero per il Monte S. Agata che, con una decisa salita, porta fino al pianoro prativo di Saleza, disseminato di piccoli crateri erbosi: testimonianze della presenza di vecchie fornaci per la calce.

    Si prosegue lungo l’ameno pianoro fino a giungere ad una piccola costruzione in sasso, utilizzabile come rifugio in caso di maltempo. In corrispondenza del casottino si distacca il sentiero che, con un’ultima impegnativa salita, porta alla sommità del monte dove si trova l’oratorio di S. Agata e da dove si può godere una stupenda vista sui rilievi circostanti.

    Dall’oratorio si ridiscende al casottino per raggiungere, in pochi minuti, i rustici di Bogo. Seguendo le indicazioni escursionistiche per Arogno, si costeggia la piccola zona pascoliva e s’imbocca, sulla sinistra, il ripido sentiero che discende alla Valle del Lembro. Risalitone il versante opposto, si passa per il gruppo di case di Lembro dove inizia la strada carrozzabile che riporta ad Arogno.


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