Colleggiata di S. Vittore - Balerna

Descrizione

La chiesa è di antichissima fondazione ed è indirettamente attestata già nel 798. Nel 1180 e nel 1188 è detta prima «plebana» poi «collegiata». Del primitivo edificio, completamente trasformato in epoca barocca, restano tracce solamente nella parte absidale, databile intorno al XII-XIII secolo. Ulteriori trasformazioni vennero apportate nel XVIII e nel XIX secolo. Esternamente spicca la facciata, dal forte aggetto creato dalle colonne, progettata nel 1744 da Agostino Silva. Nelle nicchie ai lati del portale d’ingresso si trovano le statue di S. Pietro e di S. Paolo; sopra il timpano, statua di S. Vittore. Lo svettante campanile, sormontato da lanterna, fu eretto nel 1661. L’interno si presenta, dopo le trasformazioni apportate nel 1818 dall’architetto Pier Luigi Fontana, a tre navate. Quella centrale è suddivisa in tre campate voltate a crociera. Lungo le navate si trovano complessivamente sei altari e due cappelle ripartite sui due lati.

Sulla navata di destra
Altare di S. Francesco, realizzato in marmo policromo su disegno di Pier Luigi Fontana. Sopra l’altare pala seicentesca delle Stimmate di S. Francesco. Monumento funebre della famiglia Melzi d’Eril progettato sempre da Pier Luigi Fontana, sul lato in controfacciata. Altare di S. Orsola, con alcune decorazioni in stucco del Seicento. Dello stesso periodo è l’affresco di S. Orsola e le compagne. Altare di S. Ignazio con pala di S. Ignazio, attribuita al Petrini, e resti di affreschi cinquecenteschi tra i quali la Circoncisione. Cappella della Vergine, che nel Cinquecento era descritta come interamente affrescata. I primitivi affreschi sono tutti stati sostituiti da altri nel Seicento. I ricchi stucchi sono stati eseguiti, intorno al 1630, da Domenico Fontana di Muggio. Pregevole la statua in terracotta della Madonna, datata 1676, sopra l’altare.

Sulla la navata di sinistra
Altare della Trinità, con tela del Petrini. Altare di S. Carlo, S. Rocco e S. Sebastiano, con omonima pala d’altare eseguita, verso la metà del Settecento, da Gian Maria Livio di Coldrerio. Altare dell’Angelo custode, con pala dell’inizio del Settecento d’autore ignoto. Cappella del S. Crocifisso: la mensa in legno di stile neoclassico, del 1819, è di Pier Luigi Fontana; sui lati statue seicentesche di S. Cosma e di S. Damiano; sopra l’altare, interessante crocifisso ligneo dell’inizio del XVII secolo. Nei pennacchi, gli affreschi sono stati eseguiti intorno al 1730 da un anonimo artista. Sulla parete di destra sopravvivono affreschi raffiguranti la Madonna con S. Sebastiano e S. Vittore, databili tra la fine del XV e l’inizio del XV secolo, nello stile di Gaudenzio Ferrari. La parte presbiterale e il coro sono interamente decorati da affreschi eseguiti tra il Cinquecento e il Settecento. Tra gli artisti settecenteschi va menzionato Francesco Antonio Giorgioli di Meride che ha dipinto le Storie di S. Vittore.